La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
- Einstein
La crisi delle dimensioni fisiche, come crisi della misurazione, va di pari passo, come è facile comprendere, con la crisi del determinismo e riguarda, oggi, l’insieme delle rappresentazioni del mondo
- Paul Virilio
“...une même ville regardée de différents côtés paraît tout autre, et est comme multipliée perspectivement”
- G. W. Leibniz

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein

Il seminario, condotto nell'ambito del Dottorato di Ricerca "Architettura. Teorie e progetto", Sapienza Università di Roma (1° semetre 2019), ha inteso  focalizzare l'attenzione su alcuni contributi che, dall’estetica alle scienze cognitive, stanno producendo un nuovo paradigma nella comprensione dell’esperienza soggettiva dello spazio, nella quale diviene sempre più importante un’ampia sfera di risonanza emotiva. Sebbene anche l’architettura abbia prodotto nel XX secolo studi interessanti, orientati a sottolineare l’influenza dell’habitat costruito sulle nostre modalità comportamentali, è solo negli ultimi decenni che la risposta pre-cognitiva, legata alla percezione e ai sentimenti, sembra trovare terreno fertile di riflessione. A questo riguardo, l’empatia e la scoperta dei “neuroni specchio” assumono un’importanza fondamentale, richiamando, da un lato, la “nuova fenomenologia” e l’atmosferologia, dall’altro gli sviluppi delle neuroscienze.

Attraverso 5 incontri fra maggio e giugno 2019, il seminario ha ripercorso alcune delle tappe più importanti di questo processo,  durante i quali sono stati discussi alcuni testi di discipline diverse e proposte dai dottorandi mappe emotivo-cognitive di alcune realtà urbane conosciute e frequentate nella quotidianità. 

Parole chiave: spazio affettivo, atmosfera, mente incorporata, empatia, memoria 

 

 

Scuola di Dottorato del Politecnico – Dottorato in Architettura Storia e Progetto - Proposta di Corso di Eccellenza

Schema. Verso un dizionario filosofico-architettonico

Scheme. Towards a philosophical-architecturaldictionary

 

Il corso si iscrive nel quadro di una ricerca interdisciplinare che ha come tema generale i rapporti tra architettura e filosofia. La ricerca, che si svolge sulla base di una collaborazione tra il Dottorato di Architettura Storia e Progetto del Politecnico di Torino e la rivista di studi filosofici Philosophy Kitchen dell'Università degli Studi di Torino, si fonda sul presupposto che gli scambi tra architettura e filosofia possano svilupparsi intorno a quei concetti che sono propri degli apparati teorici di entrambe le discipline, pur non rivestendo necessariamente lo stesso significato.

Ci sono parole che appartengono sia al mondo degli architetti sia a quello dei filosofi. Tra queste abbiamo scelto la parola "schema" per iniziare a scrivere un dizionario pratico architettonico/filosofico. Non si tratta di completare un giorno quest'opera forse impossibile. Piuttosto quello che ci interessa è sollecitare il significato di queste parole a partire da due sguardi che non necessariamente coincidono e neanche necessariamente divergono ma che sicuramente si sono da sempre intrecciati. Al fine di rendere più articolata la discussione su un tema così ampio si è deciso di declinare il termine schema in cinque di sottosezioni – Algoritmo, Configurazione, Diagramma, Mappa e Campo –  indicanti ognuna una particolare applicazione pratica dell’attività di “schematizzazione”. Tali attività verranno analizzate in una prospettiva transdisciplinare nella loro veste di possibili “modi” dello schema, caratterizzati dalle differenti esigenze pratiche cui sono chiamate a rispondere.

L'obiettivo è "pratico”: ovvero scrivere un lemma che sia in grado di fornire indicazioni operative ai praticanti di entrambe le discipline. Quindi aprire la strada per continuare in questo cammino affrontando altre parole e producendo altri lemmi. In questo primo tentativo, le coincidenze, i  fraintendimenti, le sovrapposizioni formeranno i luoghi di una mappa che in forma ipertestuale traccerà le regioni semantiche della parola "schema".

Pensiamo che non sia utile un dialogo diretto tra architetti e filosofi. Piuttosto proponiamo che gli invitati al Corso mettano in scena separatamente i significati che attribuiscono alla parola "schema". Saranno gli spettatori a tentare la scrittura – che è allo stesso tempo una cartografia - di questo lemma. Se le scene sono paesaggi, il lemma ne rappresenterà infatti la carta.

Le scene saranno agite da 4 architetti e 4 filosofi, invitati a presentare una loro declinazione operativa del concetto di "schema". Divisi in coppie, parleranno uno dopo dell'altro nel corso di 4 giornate. Dottorandi e docenti – insieme agli invitati divenuti nel frattempo spettatori attivi – daranno vita ad un seminario al termine di ogni giornata. Tra una giornata e l'altra i dottorandi proveranno a scrivere un loro lemma sulla scorta degli esiti del seminario. In una giornata conclusiva, i lemmi saranno confrontati e discussi, forse anche agiti attraverso esercizi applicativi che ne testeranno l'efficacia. Infine tutti i partecipanti al Corso collaboreranno nel comporre il lemma in forma ipertestuale.

 

 

 

 

Prof. Alessandra Criconia e Prof. Paola Gregory

Seminario del Dottorato di Ricerca in "Architettura. Teorie e Progetto", Sapienza Università di Roma, Aprile-Maggio 2016 / Aprile-Maggio 2017.

 

If you plan cities for cars and traffic, you get cars and traffic. If you plan for people and places, you get people and places (Fred Kent)

Il seminario intende focalizzare l'attenzione sugli spazi della dispersione della città contemporanea, con particolare riguardo al ruolo che gli spazi del transito possono giocare quale potenziale di riqualificazione e rigenerazione dei territori urbano-metropolitani.

Nello specifico, il seminario si interesserà agli spazi liminari e/o interclusi dell'infrastruttura e delle reti del trasporto pubblico, dove l'in-between -  quale spazio dell'intermedio, dell'interstizio, dell'intervallo - costituendo una condizione fisiologica delle reti, può avere un ruolo essenziale per ricucire il "territorio della rete" con la "rete dei territori" attraversati, ribaltando la connessione-separazione, con cui l'infrastruttura della mobilità sempre si rappresenta,  in connessione-relazione: un modo per designare l'atto di stabilire rapporti diversi al fine di configurare nuovi paesaggi inclusivi ed eteronomi.

Negli incontri del seminario verranno analizzate alcune delle realizzazioni recenti più interessanti in cui la strada con i suoi spazi limitrofi ridisegna parti di città. Il fine è comprendere quali strumenti progettuali e risorse politico-sociali siano stati messi in campo per integrare le infrastrutture di trasporto (pubblico e privato) con l'uso del territorio.

Bibliografia di riferimento

S. Maffioletti, S. Rocchetto, Infrastrutture e paesaggi contemporanei, Padova 2002.

Mirko Zardini (ed.), Asfalto. Il carattere della città, Electa, 2003

Il paesaggio delle freeway, in “Lotus navigator”, n. 07, 2003 (mon.)

Landscape Infrastructures, in “Lotus International”, n. 139, 2009

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Nel seminario e workshop di aprile-maggio 2017 è stato elaborto un metaprogetto lungo le Mura aureliane di Roma, nel tratto compreso fra Porta Maggiore e Porta San Giovanni: "Learning Wallkscape". Dottorandi: F. Bozza, F. Camilli, M. D'Emilio, F. Ficcadenti, R. Gironi, D. Navarra, S. Marinelli, 

 

 

Un ciclo di passeggiate intorno alle Mura, aperto a tutti, è programmato fra Ottobre e Dicembre 2017.

 

 

Seminario di studi fra architettura e filosofia.  Politecnico di Torino, Castello del Valentino, 04-06 Luglio 2016.
Inserito all'interno di iniziative del Dipartimento di Architettura e Design del Politenico di Torino, il seminario è coordinato da Alessandro Armando, Giovanni Durbiano, Paola Gregory e Silvia Malcovati insieme all'Associazione di giovani studiosi di filosofia "Philosophy Kitchen" che ha dato vita all'omonima rivista, pensata quale luogo di discussion e riflessione trasversale fra diverse discipline.

Il seminario, dedicato a studenti di Architettura e di Filosofia,  è organizzato in 6 incontri, ciascuno dei quali sviluppa un tema specifico in relazione ad ambiti diversi del pensiero del Novecento. 
Da Lascaux ai Junkspaces (passando per Ippodamo di Mileto);
Forma e materia: Derrida, Deleuze e Simondon;
Enzo Paci: fenomenologia e architettura;
Morfogenesi e auto-organizzazione;
Sloterdijk: antropogenesi e costruzione dello spazio;
Genealogie dello spazio contemporaneo: utopie moderne e nascita dell'urbanistica (Fourier, Bentham, Foucault).

I contenuti del seminario sono stati pubblicati sulla rivista Philosophy Kitchen, EXTRA #2, anno 5, Gennaio 2018. ISBN: 9788894163117

"Dialoghi fra architettura e filosofia", a cura di Carlo Deregibus e Alberto Giustiniano.


 



 

 

Prof. P. Gregory, con Prof. C. Marras

 

Seminario del Dottorato di Ricerca in "Architettura. Teorie e Progetto", Sapienza Università di Roma, Aprile-Maggio 2014

 

Il seminario intende porre all'attenzione dei dottorandi il dibattito recentemente aperto nel nostro campo disciplinare dalle tesi filosofiche di Maurizio Ferraris, portatore di un principio di "inemendabilità" della realtà che si contrappone all'idea di una sua interpretabilità.

Proprio questa richiesta di realtà, indipendente per Ferraris dalle infinite interpretazioni-traduzioni-tradimenti che avrebbero riguardato tutto il pensiero postmoderno, ha interessato da vicino parte dell'attuale cultura architettonica, che fra tutte le arti è certamente "la più duratura delle scritture".

La questione della durata pone come suo corollario quello della responsabilità dell'architettura e degli architetti, orientandone il pensiero verso visioni diverse: da una parte chi, come Vittorio Gregotti, ha sempre guardato ai risvolti razionalisti (e progressisti) del progetto, accusando il postmodernismo di "disgregazione degli impegni critici della cultura di fronte allo stato delle cose”; dall'altra chi, come Charles Jencks, ha continuato a difendere la pluralità delle visioni, lo scarto prodotto nell'architettura dalle nuove "indeterminatezze" filosofiche e scientifiche, affermando come il postmodernismo (1977) e il "critical modernism" (2007) abbiano in realtà liberato l'architettura dai condizionamenti ortodossi del modernismo, favorendo correlazioni polimorfe, capaci di sostenere l'eterogeneità, la discontinuità e la differenza nella cultura e nella storia.

 

Bibliografia essenziale di riferimento:

P. Gregory, Teorie di architettura contemporanea. Percorsi del postmodernismo, Carocci, Roma

2010 (3° ed. 2013).

M. Ferraris, Manifesto del nuovo realismo, Laterza, Roma-Bari 2012.

G. Vattimo, Della Realtà. Fini della filosofia, Garzanti, Milano 2012.

Allegati:
FileDescrizione
Scarica questo file (Dominici_Giada_testo_dottorato.pdf)G. Domenici_La filosofia del Nuovo Realismo e il Realismo in architetturaContributo al seminario di Dottorato: Nuovo Realismo/Postmodernismo, 9 maggio-06 giugno 2014
Scarica questo file (Fabrizio Del Pinto - consegna.pdf)F. Del Pinto_Nuovo Realismo e Architettura. Dal testo al contestoContributo al seminario di Dottorato: Nuovo Realismo/Postmodernismo, 9 maggio-06 giugno 2014
Scarica questo file (Riciputo_Anna_NEW_Seminario Gregory 2014.pdf)A Riciputo, Razionaleclettismo 1919-2013Contributo al seminario di Dottorato: Nuovo Realismo/Postmodernismo, 9 maggio-06 giugno 2014
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