La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
- Einstein
La crisi delle dimensioni fisiche, come crisi della misurazione, va di pari passo, come è facile comprendere, con la crisi del determinismo e riguarda, oggi, l’insieme delle rappresentazioni del mondo
- Paul Virilio
“...une même ville regardée de différents côtés paraît tout autre, et est comme multipliée perspectivement”
- G. W. Leibniz

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein

 

Responsabile della Ricerca: Paola Gregory

con (in ordie alfabetico):

Gustavo Ambrosini (DAD, Politecnico di Torino)

Alessandra Criconia (Architettura, Roma Sapienza)

Elisabeth Essaïan (Architecture, Paris-Belleville)[1]

Béatrice Mariolle (Architecture et Paysage, Lille)[2]



[1]Élisabeth Essaian est docteur en architecture, Maitre-assistant TPCAU (théorie et pratique de la conception architecturale)à l’ l’ècole nationale supérieure d’architecture de Paris Belleville, cherceure à l’IPRAUS (UMR AUSser, ENSA Paris-Belleville).

[2]Béatrice Mariolle est docteur en architecture, professeur d’architecture à l’ècole nationale supérieure d’architecture et de paysage de Lille, cherceure à l’IPRAUS (UMR AUSser, ENSA Paris-Belleville), member du Conseil scientifique de l’Atelier International du Grand Paris. Président de l’Association TEPOP (Teritoires à énergie populaire), a reçu la Légion d’honneur en 2016.

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La prima fase della ricerca si è rivolta a una maggiore definizione e specificazione dell'infrastruttura della mobilità alla quale il progetto si riferisce. Si è deciso di lavorare sulla "strada" quale luogo particolarmente sensibile per una riqualificazione dei territori attraversati in un'ottica che favorisca la mobilità attiva e, dunque, la riscoperta del ruolo sociale della strada.

Come scriveva nel lontano 1989 Bernardo Secchi, “Non si può che essere insoddisfatti delle strade che abbiamo: inadeguate a risolvere i problemi del traffico e della sosta, luogo della massima concentrazione dell’inquinamento acustico, aereo, paesistico, suddividono incongruamente lo spazio urbano ed il territorio, ne esaltano le potenzialità e possibilità edificatorie, ne moltiplicano indefinitamente il carattere frammentario, la dispersione delle origini, delle destinazioni e delle motivazioni dello spostamento e con ciò aggravano lo stesso problema che sono state “ridotte” a risolvere.” (B. Secchi, Lo spessore della strada, in Casabella, n. 553-554, 1989, p. 38).

Obiettivo principale della ricerca è divenuto RIPENSARE LA DIMENSIONE COLLETTIVA della STRADA, facendo leva sia sui caratteri tipo-morfologici, sia su tutti quegli spazi liminari, interclusi - ovvero dell'in-between - che possono farsi carico di ricucire "il territorio della rete" con la "rete dei territori" attraversati, al fine di stabilire nuovi rapporti (dinamici) di connessione-relazione.   

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