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Hansmichael  Hohenegger

Le conoscenze e perfino le etichette filosofiche sono state spesso chiamate in causa dagli architetti per dare solidità, ma anche prestigio o riconoscibilità alla loro concezione dell'architettura. Senza cercare di seguire il vorticoso, contraddittorio e forse anche per questo motivo sempre interessante avvicendarsi delle mode filosofiche e della loro applicazione a stili o negazioni di stili architettonici, cercherò di esaminare alcuni possibili motivi delle alterne fortune del pensiero filosofico presso gli architetti. Prenderò lo spunto dal ritratto che Vitruvio fa di Dinocrate come architetto esemplare e dalla ambigua natura dell'ornamento in Leon Battista Alberti (subsidiaria quædam lux pulchritudinis atque veluti complementum).

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