La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.
- Einstein
La crisi delle dimensioni fisiche, come crisi della misurazione, va di pari passo, come è facile comprendere, con la crisi del determinismo e riguarda, oggi, l’insieme delle rappresentazioni del mondo
- Paul Virilio
“...une même ville regardée de différents côtés paraît tout autre, et est comme multipliée perspectivement”
- G. W. Leibniz

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein

La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre.

- Einstein
Laboratorio di Teoria del Progetto, Politecnico di Torino, A.A. 2023-24
Prof. P. Gregory, collaboratore A. Sorrentino, borsista A. Gabaldi
 
Il Laboratorio di Teoria del Progetto è stato pensato attraverso la metafora del viaggio, dove ciò che conta non è tanto la meta finale, quanto le tappe intermedie, il percorso (formativo) compiuto, lungo il quale possono rintracciarsi tre momenti essenziali: "abitare l’intermezzo", ovvero inventare l’innocenza, abbandonare opinioni e affrancarsi dai pregiudizi per ascoltare, vedere, osservare, comprendere; "esporsi alla scoperta", ovvero imparare a orientarsi, conoscere e descrivere, connettere e ordinare, concatenare discorsi, comparare ed esprimere giudizi; "saper tornare", ovvero sintetizzare, cristallizzare, condensare, dopo aver messo in gioco la propria identità per ritrovare con una nuova consapevolezza il luogo dal quale si è partiti.
 
Durante il viaggio i momenti di apprendimento si susseguono sincopati, si sovrappongono, si dispiegano come frammenti ancora staccati, indipendenti, autonomi. Solo alla fine riescono a ritrovare, almeno in parte, una loro possibile connessione, costituendosi come traccia cartografica di un percorso che è il nostro personale percorso, la nostra memoria di "cose sperate", immaginate, pensate.
Attraverso una torsione dello sguardo, dall'esterno verso l'interno del nostro proprio io, emerge la possibilità di un racconto in prima persona e raccontare significa anche riuscire a organizzare ciò che precedentemente si dava come disperso.   Nella narrazione la memoria prende in prestito dei percorsi, che come corde si intrecciano e si fissano: gradualmente ciò che era duttile e malleabile trova una sua possibile sintesi e solidificazione.
 
Allegati:
FileDescrizione
Scarica questo file (Gregory_Lab.Teoria-del-progetto.pdf)Laboratorio di Teoria del Progetto (A.A. 2023-24)Alcuni lavori degli studenti svolti nel semestre

Atelier Architettura, Ambiente e Spazio costruito, CdL Magistrale in "Architettura Costruzione Città", Politecnico di Torino, A.A. 2022-23, 2021-22.

 

Prof. P. Gregory e R. Maspoli 

Tutors: A. Sorrentino, M. Ramello; con A. Gabaldi (borsista)

Il tema dell'Atelier riguarda la trasformazione di una vasta area urbana al centro della città dì Torino da interpretare come occasione di rigenerazione - ambientale, economica e socio-culturale - in una più ampia trama di spazi e servizi pubblici e privati. Lo SCALO VALLINO, alle spalle della Stazione ferroviaria di Porta Nuova, è un’area già periferica, ferroviaria e industriale, la cui dismissione sta producendo importanti interventi di trasformazione in prospettive di terziario, ricerca, commercio e residenzialità.

Il progetto didattico si pone dunque all'interno dì un processo urbano reale in atto, di cui acquisire conoscenza e capacità di valutare in termini interdisciplinari, per dialogare sia con le tracce e le preesistenze del passato, sia con gli "attanti" presenti (abitanti, committenza, stakeholders, programmi urbanistici, vincoli esistenti, etc.) che con le istanze di nuove funzioni e sostenibilità della rigenerazione, con l’attenzione all’apertura del sito come spazio pubblico e di inclusione.

The focus of the Atelier concerns the transformation of a vast urban area in the center of the city of Turin to be interpreted as an opportunity for regeneration - environmental, economic and socio-cultural - in a broader network of public and private spaces and services. The SCALO VALLINO, behind the Porta Nuova railway station, is already a peripheral, railroad and industrial area, whose divestment is producing important transformation interventions in tertiary, research, commercial and residential prospects.

The didactic project is therefore placed within a real urban process in progress, of which acquiring knowledge and ability to evaluate in interdisciplinary terms, to dialogue both with the traces and pre-existences of the past, with the present "attants" (inhabitants, clients, stakeholders, urban programs, existing constraints, etc.) and with the instances of new functions and sustainability of regeneration, paying attention to the openness of the site as a public and inclusive space.

 

 

 

Progetto: Fuori Luogo, di C. Pesce, G. Ragazzone, O. Pesce (A.A. 2022-2023)

 

Progetto: Board, di L. Bottacin, P. Ciocchetti, M. Cotugno (A.A. 2022-2023)

 

Progetto: Core, di A. Gabaldi, F. Scanu, R. Portaluri (A.A. 2021-2022)

 

https://telearchitettura.polito.it/en/tools/2023/dopo-lo-scalo-fabbrica-ferroviaria-rigenerare-il-vallino-torino

 

 

Unità di Progetto "Architettura e Sistemi Costruttivi" - CdL Magistrale in "Architettura Costruzione Città" - Politecnico di Torino - A.A. 2015-16/ 2016-17.

Prof. P. Gregory e Prof. M.L. Barelli

Tutor: arch. Manuel Ramello e Ambra Seghesio.

Inserendosi nella grande tematica della rigenerazione urbana della “città pubblica”, il Laboratorio si è confrontato con uno degli insediamenti più importanti della ricostruzione post-bellica italiana: il quartiere Le Vallette a Torino che, a fronte di un progetto ambizioso di autosufficienza e qualità dell’habitat, ha scontato, sin dall’inizio, l’assenza della grande struttura di servizi immaginata al suo centro, sostituita da “pezzi” incoerenti, semplicemente giustapposti e costruiti nel tempo. Un vuoto, dunque, semantico e simbolico al quale si sono rivolte le sperimentazioni progettuali degli studenti, che, partendo dal riconoscimento degli aspetti più significativi dell’insediamento e dalle criticità esistenti, hanno lavorato sulla rigenerazione dell’area centrale attraverso il ridisegno degli spazi aperti, la ridefinizione dei percorsi (carrabili e ciclo-pedonali), il recupero e/o la demolizione di edifici preesistenti (oggi sottoutilizzati e in stato di forte degrado) e la realizzazione della nuova Casa di Quartiere, fulcro propositivo dei diversi scenari progettuali in grado di restituire al quartiere una più complessa identità. 

 

A. Lotti, M. Murat, L. Naso - Progetto "Trimesh" (A.A. 2015-16)

 

Pubblicato in: http://architettura-italiana.com/projects/324421-luca-naso-alberto-lotti-trimesh

 

 

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N. Marzano, M. Melano, U. Montanari - Progetto "Switch on Vallette" (A.A. 2016-17)

 

 

 

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M. Galise, C. Greco, M. Ortoncelli, - Progetto "Up and down Vallette" (A.A. 2017-18)

 

 

 

Laboratorio di progettazione architettonica III, CdL in Scienze dell'Architettura, Sapienza Università di Roma - AA 2013-14 / 2014-15
prof. P. Gregory

tutor: L. Calderoni, R. Causarano, I. Munari, G. Stancato, G. Turano

Il video è stato presentato nell'ambito dell'evento "Open House Roma" (9-10 Maggio 2015) presso il Centro Culturale Aldo Fabrizi a San Basilio.

 

 

Anno Accademico 2011-2012, Facoltà di Filosofia, Univesità Sapienza, Roma

Corso di Teoria della Comunicazione, Laurea Magistrale, SPS/08

Crediti: 6

Docente: Cristina Marras

Titolo del corso: Il peso delle parole.

Le città poliglotte. Filosofia e comunicazione della città, tra comunità, territorio e conflitti.

Il corso ha affrontato lo studio della pragmatica del linguaggio, dell’analisi del discorso, e dei principali modelli di teoria della comunicazione, mettendo a fuoco, da un punto di vista teorico e pratico, un fenomeno importante nella comunicazione: il rapporto che intercorre tra la città, i suoi discorsi e i suoi linguaggi (tra il logos e la polis).

Il corso ha proposto una riflessione sulla città, le sue rappresentazioni e le pratiche dei luoghi. Le città, paradigmi della complessità, sono luoghi privilegiati per analizzare i processi discorsivi, politici e sociali attorno a cui si costruisce e si organizza la nostra vita quotidiana, e che scrivono e riscrivono i tessuti urbani. I linguaggi e le lingue delle città configurano, attraverso parole, concetti e discorsi, lo spazio e le sue trasformazioni, diventando un elemento importante del sapere. La città necessita pertanto sempre più di descrizioni multiculturali capaci di cogliere il plurilinguismo ed i conflitti che la caratterizzano.

E' stata analizzata la dialettica che intercorre tra la “città come linguaggio” e la “città come metalinguaggio”, per riflettere sulla (non)comunicazione come condizione delle (poliglotte) città antiche e contemporanee. L'attenzione è stata posta sulla città e le parole della 'modernità' e della contemporaneità (nelle sue diverse declinazioni e definizioni), per far emergere il rapporto che intercorre tra le categorie linguistiche e discorsi che fondano e rifondano le città e che contribuiscono a definirle, a mapparle, a raccontarle (p.e. città reale e/o finzionale, ‘iper-luogo’ e/o ‘non-luogo’, città utopica e/o distopica, metropoli/necropoli).

 

Bibliografia

- Claudia Bianchi, Pragmatica del Linguaggio, Laterza, Roma-Bari, 2003
 
- Scelta di articoli, in part., Capp. 1, 2, 3, 5, 8, 10, in Manuale della Comunicazione, a cura di Stefano Gensini, Carocci, Roma, 2002, Xxx
 
- Cristina Marras, Il peso delle parole II. Teorie e pratiche (Dispense). Lithos, Roma  2010
 
- Cristina Marras "Le città di fondazione, vecchi e nuovi crocevia dialogici di transizioni culturali: spunti di riflessione sui linguaggi della modernità", Il logos nella polis, La diversità delle lingue e delle culture, le nostre identità, atti del XIV Congresso Nazionale Siena, 24-26 settembre 2007, a cura di F. Giuliani e M. Barni, Aracne, 2008, pp. 319-335. 
 
- Antologia di testi a cura della docente disponibile in copisteria.
 

 

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